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Le sfide e le opportunità del nuovo Regolamento europeo sulle batterie

Il 9 novembre 2022 Erion Energy ha presentato a Ecomondo uno Studio sulle novità che verranno introdotte dal nuovo Regolamento che disciplinerà per la prima volta l’intero ciclo di vita delle batterie. Sul palco i partner del progetto di sensibilizzazione “Energia al Cubo”

“Oggi scopriremo quelle che sono le principali novità che toccheranno la filiera delle pile e accumulatori con una Ricerca sul nuovo Regolamento europeo. Vi racconteremo il progetto “Energia al Cubo e ospiteremo una tavola rotonda a cui parteciperanno i principali attori del sistema”. È iniziato con queste parole di Laura Castelli, Direttore Generale di Erion Energy, l’evento Batterie, il Regolamento Europeo e le sfide per l’intera filiera, organizzato il 9 novembre 2022 nella cornice di Ecomondo dal nostro Consorzio per la gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori.

Lo studio sul nuovo Regolamento europeo sulle batterie
I lavori della giornata, moderati da Raffaele Lupoli, Direttore editoriale di EconomiaCircolare.com, sono stati aperti dai saluti di Silvia Grandi, Direttore generale economia circolare del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica: “Il tema di oggi è molto importante, come ministero stiamo seguendo molto da vicino tutte le novità sulla filiera delle batterie”. Una filiera che sarà coinvolta nell’applicazione della nuova normativa al centro dello studio “Il Regolamento Europeo e le sfide per la catena del valore” realizzato, e presentato nel corso dell’incontro, da Federico Magalini, Director Sustainability Services UK & Italy dss+. “C’e da correre – ha esordito Magalini – perché nel mondo delle batterie la domanda di energia è destinata a crescere con un passo importante”. Il ricercatore ha poi elencato le novità che saranno introdotte dal nuovo Regolamento che, per la prima volta, contempleranno l’intero ciclo di vita delle batterie: dalla fase dall’eco-progettazione alla produzione, dal ricondizionamento all’approvvigionamento dei materiali di produzione. Saranno inoltre disciplinate nuove categorie di batterie – come quelle dei mezzi elettrici – e innalzati i tassi di riciclo per le pile portatili e per i veicoli leggeri della e-mobility. Tra le novità principali ricordate da Magalini ci sarà anche l’obbligo di calcolare l’impronta di carbonio per la produzione di nuove batterie, il rispetto dei requisiti sulla durabilità delle celle, l’introduzione nuovi criteri per la marcatura tramite QR code e l’istituzione del Digital Product Passport “che permetterà – ha detto l’esperto – di accedere in qualunque momento alle informazioni su ogni batteria immessa sul mercato”.

Un’opportunità per raccogliere materie prime critiche
Mattia Pellegrini, Capo unità della Direzione Generale Ambiente alla Commissione Europea, ha spiegato la genesi del Regolamento. “La vecchia Direttiva del 2006 aveva due limitazioni: la prima era quella di trattare solo il fine vita del prodotto; la seconda era quella di considerare solo le batterie portatili. Oggi i flussi più importanti sono quelli delle batterie per le auto elettriche e quelle industriali. C’è un’opportunità enorme di catturare le materie prime critiche come il cobalto, la grafite, il nichel e il litio contenute nei rifiuti di questi prodotti. Per questo motivo abbiamo pensato allo strumento del Recicled Content, cioè l’obbligo di un contenuto riciclato per le batterie prodotte dal 2030. L’Europa sarà uno dei mercati più importanti sia nella produzione che nell’utilizzo; quindi, è normale che si aggiorni il framework legislativo”. Uno dei temi affrontati da Stefano Soro, Capo unità Green and Circular Economy presso la Commissione Europea è stato quello del Digital Product Passport: “È una dimostrazione del fatto che la proposta di Regolamento sulle batterie è un apripista per un nuovo modo di fare legislazione sui prodotti basato su un sistema di successo, tutto europeo, che è quello dell’ecodesign. Passiamo da un approccio incentrato sulla fase d’uso a un approccio sull’intero ciclo di vita: dalla concezione del prodotto, al mix energetico della produzione al fine vita. Il passaporto digitale è la pietra angolare di questo sistema”.

Il progetto “Energia al Cubo”: le iniziative delle città coinvolte
Sensibilizzare i cittadini al corretto conferimento delle pile a fine vita e aumentarne la raccolta, è l’obiettivo del progetto “Energia al Cubo” promosso da Erion Energy su diversi territori nazionali. Il focus sull’iniziativa spiegato dal Project Manager di Erion, Filippo Stringa: “Ci siamo resi conto che il rifiuto di pile è tanto piccolo da finire nell’indifferenziata o da rimanere nelle case degli italiani. Per correggere questa pratica, abbiamo lanciato sei progetti pilota, con la distribuzione delle scatoline per la raccolta domestica delle pile usate e un piano d’informazione verso i cittadini”. Nicola Ciolini, di Alia Servizi Ambientali S.p.A. (uno dei sei partner del progetto) ha raccontato: “A Firenze abbiamo distribuito trentamila scatoline e realizzato 14 nuovi punti di raccolta nelle scuole, affiancando un’attività di informazione dedicata ai ragazzi. Ci aspettiamo di allargare il progetto a tutto il territorio gestito da Alia per un bacino di utenza di 1 milione e 700mila persone”. Antonino Di Palma, Terra delle Sirene S.p.A. ha spiegato come “A Massa Lubrense abbiamo distribuito diecimila scatoline e rafforzato i punti di raccolta sul territorio. A questo abbiamo associato una campagna di comunicazione e una gara di raccolta nelle scuole”. Cinzia Turchetti, del Gruppo Hera ha raccontato che l’avvio “Del progetto pilota nella provincia di Rimini si è svolto con due iniziative: ad agosto nel comune di Misano Adriatico con la distribuzione di 7.200 scatoline; la seconda con un concorso che fino al prossimo 15 dicembre coinvolgerà numerosi cittadini”. Infine, Daniela Sangalli, dell’Impresa Sangalli Giancarlo & C.: “Nei comuni di Varese e Sesto San Giovanni abbiamo distribuito 16.500 scatoline, posizionato 285 colonnine di raccolta e 90 contenitori stradali zincati”.

Le voci di istituzioni, imprese e associazioni
Rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle imprese e delle Associazioni, sono stati i protagonisti della tavola rotonda finale che ha ospitato un focus sui cambiamenti previsti nei vari settori dal nuovo Regolamento. Per Riccardo Viselli di Utilitalia “Questo Regolamento affronta l’economia circolare come dovrebbe essere affrontata, perché c’è stato spesso l’equivoco che l’economia circolare dovesse riguardare solo la gestione dei rifiuti, in realtà sappiamo che quando un oggetto diventa un rifiuto se non è facile smontarlo e riciclarlo non si possono fare miracoli”. Amanda Rosato del MISE, ha chiarito che “In questa fase di negoziazione stiamo cercando di far sì che tutte le previsioni siano ragionevoli nelle tempistiche e nelle modalità, senza fissare obiettivi stellari che impediscano di raggiungere il risultato”. Federico Vitali di FAAM ha aggiunto: “Per quanto ci riguarda come impresa ben venga il Regolamento al posto del decreto perché riteniamo che un’uniformità a livello europeo sia fondamentale. Noi in Italia siamo un po’ più attenti rispetto ad altri Paesi e per le nostre imprese non è possibile competere se non ci sono regole uguali per tutti”. Infine, Claudia Chiozzotto di Altroconsumo ha ricordato: “Il Regolamento introduce il passaporto digitale che è un passaggio che riteniamo utile per la vera spinta alla circolarità del settore: nel momento in cui la filiera si passa le informazioni abbiamo più uno strumento per dare impulso alla circolarità di questi rifiuti”.