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Un Tool per calcolare gli impatti ambientali della gestione dei rifiuti di batterie

Intervista a Rossella Luglietti, Senior Consultant di dss+, che per Erion Energy ha sviluppato il nuovissimo strumento in grado di misurare il livello di efficienza ambientale delle operazioni di trasporto, selezione e trattamento delle batterie a fine vita. Tre gli indicatori usati: emissioni di CO2 eq, consumo energetico e impiego di acqua

Nel prossimo Bilancio di Sostenibilità di Erion, che uscirà nel giugno del 2024, verranno calcolati per la prima volta anche gli impatti ambientali legati alla gestione dei Rifiuti di Pile e Accumulatori (RPA). L’attività sarà resa possibile grazie all’impiego di un nuovo Tool sviluppato per volontà di Erion Energy dalla società di consulenza dss+ e presentato nel corso di Ecomondo 2023. Per conoscere meglio questo strumento, ErioNews ha intervistato Rossella Luglietti, Senior Consultant di dss+ e responsabile del progetto.

 

Dottoressa Luglietti, che cos’è questo tool e a cosa serve?
Si tratta di uno strumento che è stato sviluppato e creato per identificare gli impatti ambientali della gestione del fine vita delle batterie, partendo dalla raccolta fino al riciclo delle materie prime. Siamo partiti dalla volontà di Erion Energy di rispondere adeguatamente alle esigenze del nuovo Regolamento europeo sulle batterie che impone ai Produttori di monitorare l’impatto ambientale sull’intero ciclo di vita di questi prodotti. Il tool si focalizza sulla fase del fine vita proprio per identificare gli aspetti chiave e i contributi più importanti della filiera di trattamento. È il primo strumento del genere sviluppato in Europa per il settore delle batterie.

Perché si è scelto di lavorare su un tool e non su uno studio di valutazione di impatto ambientale?
Abbiamo scelto di creare questo tool perché il flusso delle batterie è eterogeneo e al suo interno presenta diverse chimiche che devono essere raccolte, separate e trattate in modo differenziato. Inoltre, tale flusso è in continua evoluzione: le batterie esauste che oggi conferiamo come cittadini e come aziende sono diverse da quelle che avremo tra qualche anno e questo si verifica perché cambiano sia le esigenze energetiche delle apparecchiature elettroniche, sia le applicazioni delle batterie stesse. Il Tool è uno strumento dinamico che ci permette di poter gestire facilmente queste evoluzioni tecnologiche.

Come vengono calcolati gli impatti ambientali?
Utilizziamo tre indicatori molto importanti e riconosciuti a livello internazionale. Il principale, e sicuramente il più noto, è quello relativo all’emissione di CO2 equivalente. Il secondo indicatore è quello dei consumi energetici, diretti e indiretti, correlati all’utilizzo di combustibili fossili e generati nelle varie fasi di gestione del rifiuto: dal trasporto al trattamento. Il terzo indicatore è quello relativo al consumo di acqua che abbiamo scelto di inserire sia per completezza di calcolo, sia perché l’acqua rimane un elemento fondamentale del quale è necessario monitorare costantemente l’utilizzo e il consumo.

Tre indicatori: emissione di CO2, consumo energetico e consumo di acqua. Il tool sarà in grado di dare risposte precise in merito a queste tre variabili?
Il tool dà risposte precise e rappresenta uno strumento in grado di evolvere bene nel corso del tempo. Ad oggi i dati che sono stati raccolti e che sono disponibili permettono di dare un’indicazione delle implicazioni ambientali della gestione del fine vita delle batterie. Con l’entrata in vigore del Regolamento sarà sempre più necessario mappare una serie di informazioni legate alle varie tipologie di batterie, di chimiche e ai bilanci di massa che ci dicono quali materiali ci sono dentro le batterie e quali possono essere riciclati e reimmessi sul mercato.

Attualmente non è possibile ricavare questi dati?
Ad oggi queste informazioni sono solo di letteratura. Gli impianti di selezione e trattamento non mappano in modo puntuale i materiali che vengono recuperati dalle batterie, anche perché ogni batteria ha le proprie chimiche e i propri materiali. Come dicevo, si tratta di un flusso eterogeneo e quindi è un’informazione molto complessa da elaborare anche per gli addetti ai lavori. Con il nuovo Regolamento questa analisi dovrà essere realizzata e il tool è strutturato per permettere l’aggiornamento dei dati e delle informazioni, a mano a mano che diventano sempre più precisi e puntuali.

Quali standard vengono applicati per i calcoli?
Abbiamo fatto riferimento a quella che è la metodologia globalmente riconosciuta e standardizzata che è il Life Cycle Assessment. Utilizziamo lo standard ISO14040 sulla gestione del ciclo di vita, adattato esclusivamente alla sola fase di gestione dei rifiuti di batteria. Questo processo ci permette di ricavare i possibili benefici che si generano grazie al recupero dei materiali durante le fasi di riciclo.

Il tool tiene conto delle novità introdotte dal nuovo Regolamento europeo per le batterie?
Il tool considera le richieste e le novità previste dal nuovo Regolamento. Con il tool è possibile comparare l’attuale scenario di raccolta dei rifiuti di batterie e delle tecnologie di riciclo dei materiali con scenari futuri, evolutivi, anticipati dalla nuova normativa. In particolare, il Regolamento chiede di aumentare i tassi di riciclo di quei materiali che oggi con gli attuali impianti di trattamento non vengono recuperati a causa del loro basso valore economico. Il tool permette, anche, di calcolare i benefici ambientali correlati a un incremento generalizzato delle fasi di raccolta e di riciclo di tutti i materiali.

Economia circolare e riciclabilità delle batterie. Il tool può aiutare in questo senso?
È esattamente quello che fa il tool. Mostra come incrementando la raccolta differenziata delle batterie e spingendo i target di riciclabilità delle materie prime, si possano ottenere maggiori benefici ambientali secondo i tre indicatori.

Come potrebbe migliorare la reportistica di Erion Energy con l’applicazione di questo tool?
Il tool permette non solo ad Erion Energy di dare informazioni sugli impatti legati alla gestione del fine vita delle batterie, ma anche ai Produttori associati al Consorzio di avere un’indicazione chiara sulle materie prime che si trovano all’interno delle batterie e su come queste possano essere riciclate.

Il metodo di calcolo è immediatamente applicabile?
Il tool è direttamente utilizzabile. Ovviamente, quando si parla di comunicazione esterna avere una validazione da parte di un ente terzo permette di dare maggiore solidità ai risultati. Noi, infatti, in fase di sviluppo ci siamo confrontati con Giovanni Dotelli, Professore di Scienza e tecnologia dei materiali del Politecnico di Milano, ricevendo una prima validazione da parte sua. Nell’immediato futuro con Erion Energy c’è l’interesse a far conoscere questo tool anche agli altri soggetti interessati.

Dove lo presenterete?
Stiamo lavorando per portarlo in Commissione europea e per capire come renderlo uno strumento utilizzabile da tutti a livello europeo.