La transizione da un modello di economia lineare, in cui produciamo, compriamo, usiamo e gettiamo, al modello di economia circolare, in cui le materie contenute nei prodotti a fine vita vengono recuperate per essere reinserite in nuovi cicli produttivi, richiede un impegno anche da parte dei Produttori.
Per questo la normativa europea in materia pile e accumulatori, prende vita dal principio di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), cioè una responsabilità che si estende all’intero ciclo di vita del prodotto, compreso il post-consumo. Tale principio vede il Produttore di pile e accumulatori responsabile anche degli effetti ambientali dei propri prodotti durante tutto il loro ciclo di vita.
L’obiettivo della normativa è da un lato economico, volto a finanziare la gestione dei flussi di rifiuti, garantendo il trasporto e il trattamento dei RPA, dall’altro progettuale, per incentivare lo sviluppo di dispositivi già orientati al reimpiego, riciclo e recupero.
La normativa europea, Direttiva 2006/66/CE, fa quindi da base alle direttive nazionali e ha lo scopo di fornire agli stati membri le linee guida per la creazione e il sostentamento di un sistema di gestione RPA orientato:
Il Decreto Legislativo 188/2008 recepisce in Italia la Direttiva Europea 2006/66/CE, con il fine di tutelare l’ambiente e la salute umana e definire misure e procedure necessarie per il miglioramento, la prevenzione e la riduzione degli impatti negativi derivanti dalla produzione di pile e accumulatori e dei relativi rifiuti.
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