Le materie prime critiche sono risorse a rischio di approvvigionamento nelle catene di fornitura europee. Litio, tungsteno, fosforo e cobalto: sono soltanto alcune di queste materie che risultano fondamentali per lo sviluppo economico dei settori strategici delle energie rinnovabili, della mobilità elettrica, dell’elettronica, dell’aerospazio e della difesa. Poiché si tratta di risorse scarse e concentrate in pochi Paesi, l’economia circolare gioca un ruolo fondamentale per il loro recupero e riutilizzo, anche se esistono ancora barriere molto complesse da superare di natura sociale, economica, geografica e infrastrutturale, nonché relative all’interconnessione di questi aspetti tra di loro.
Per contribuire a superare le barriere economiche e infrastrutturali, la ricerca condotta dalla borsista Fiore Montini, con la supervisione delle ricercatrici dell’ENEA Roberta De Carolis e Federica Forte, ha indagato quali fossero le materie prime critiche e/o strategiche rilevanti nelle filiere di produzione italiane oltre che le buone pratiche di economia circolare messe in campo per recuperarle nel contesto della filiera italiana delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. La ricerca fa parte del progetto “Training for Circularity – Borse di Studio (WEEE Edition)” promosso dal Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali in collaborazione con Erion WEEE ed ENEA – Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali.
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ICESP è la piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare promossa da ENEA come iniziativa speculare e integrata a ECESP, che agisce a livello europeo, con l’obiettivo di diffondere la conoscenza dell’economia circolare, mapparne le buone pratiche e favorire il dialogo multistakeholder. Agli attori di ICESP – in particolare a quelli del ristretto sottogruppo tematico delle apparecchiature elettriche ed elettroniche – è stato sottoposto un questionario per identificare quali fossero le materie prime critiche e/o strategiche essenziali alla loro attività economica, i prodotti in cui vengono utilizzate e i Paesi da cui l’Italia dipende per l’importazione. Un lavoro, questo, che è stato di supporto anche alle attività previste dal Tavolo Tecnico Materie Prime Critiche.
di Vittoria Moccagatta
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