Il 18 febbraio 2024 è entrato in vigore il Regolamento (UE) 2023/1542 relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie. Una norma che sta progressivamente rivoluzionando il settore di uno dei prodotti più diffusi a livello globale. L’idea che ha mosso il Legislatore è quella di rendere le batterie più ecosostenibili, riciclabili e circolari, tracciandone l’intero ciclo di vita: dalla culla alla culla. Ne abbiamo parlato con Eric Ruyters, Segretario Generale di EUCOBAT, l’Associazione europea dei consorzi per le batterie, che è stato in visita nella sede di Erion Energy a Milano.
L’entrata in vigore del nuovo Regolamento ha rivoluzionato il settore. Quali sono le sfide principali introdotte da questa normativa?
Il nuovo Regolamento espande il campo di azione previsto dalla precedente direttiva che si occupava solo del fine vita delle batterie. Il Regolamento disciplinerà l’intero ciclo di vita di questi prodotti: l’estrazione dei materiali, i processi di produzione, ma anche l’immissione sul mercato e, ovviamente, la raccolta dei prodotti a fine vita e il riciclo delle materie prime in essi contenute. Oltre al riciclo, il Regolamento disciplinerà anche cambio di destinazione, contemplando la possibilità che le batterie possano anche avere una seconda vita ed essere usate per finalità diverse da quelle originarie. Si tratta di una dinamica totalmente nuova rispetto a quella compresa nella direttiva.
Parliamo delle nuove categorie di batterie…
Questa è un’altra novità molto importante introdotta dal Regolamento. La direttiva divideva le batterie in tre categorie: portatili, industriali e automotive, ovvero quelle necessarie all’avviamento, alle luci e all’accensione di tutte le automobili. Il Regolamento modifica e amplia a cinque tali categorie. Quindi per le batterie portatili la categoria si allargherà a quelle fino a 5 chilogrammi. La nuova categoria batterie LMT (Light Means of Transport) comprenderà le batterie in dotazione ai mezzi elettrici leggeri come le e-bike e gli e-scooter. Tra le batterie per veicoli elettrici saranno invece considerate non solo quelle per automobili, ma anche quelle montate su motociclette, autobus e camion. Quindi parliamo di un ambito molto ampio di veicoli elettrici. Tutti i prodotti che non rientrano nei precedenti gruppi vengono categorizzate come batterie industriali. La quinta categoria sarà quella denominata SLI (Start, Lighting and Ignition). Anche questo settore di mercato si sta spostando verso i prodotti agli ioni di litio, e questo cambierà le caratteristiche dell’intera categoria. Molti sviluppi del genere creeranno nuove opportunità dal momento che le batterie usate possono essere riutilizzate per scopi diversi. Si pensi, ad esempio, al rifiuto di una batteria per veicoli elettrici che, dopo la raccolta, può essere utilizzata per soluzioni di stoccaggio.
Come si sta preparando Eucobat ad affrontare questi cambiamenti?
Stiamo lavorando insieme a tutti i nostri membri, come Erion Energy, divisi in diversi gruppi tematici. Abbiamo il gruppo tecnico che studia e offre supporto su tutti i problemi tecnici delle batterie, ma anche su quelli correlati alla sicurezza, che è un argomento molto importante alla luce degli incendi scoppiati negli impianti di trattamento anche a causa delle batterie. Abbiamo, inoltre, un gruppo di lavoro sulla policy che è la parte più importante, nella misura in cui guarda all’implementazione del Regolamento non solo nella parte già in vigore dal 18 febbraio di quest’anno, ma anche in quelle che arriveranno nel prossimo futuro. Tra le più rilevanti c’è sicuramente quella ricompresa nel Capitolo 8 (artt. 54-76), la cui applicazione è pianificata per l’estate del 2025 e che riguarda la Responsabilità Estesa del Produttore, la raccolta dei rifiuti di batterie in tutte le categorie, il riutilizzo e il riciclo dei RB. Ciò creerà nuove dinamiche e opportunità nel mercato, nonché il modo di lavorare e collaborare all’interno della filiera.
Nel 2025 il Regolamento introdurrà anche due nuovi obblighi: la Dichiarazione dell’Impronta di Carbonio e il rispetto di policies relative al dovere di diligenza. Le aziende sono pronte a questi cambiamenti?
Non proprio, ci sono ancora opinioni diverse su come assolvere a questi obblighi, ma per i Produttori entrambi rappresentano due requisiti importanti previsti dal Regolamento, e non solo da questo. L’incertezza implicherà che, alla fine, i Produttori busseranno alle porte dei Sistemi EPR per scoprire come calcolare l’impronta di carbonio della raccolta delle batterie a fine vita e di tutti i processi ad esse correlati. Eucobat è al lavoro per elaborare un modello di calcolo valido in ogni Paese. Un passo necessario dal momento che lo stesso Produttore può operare in Italia, in Francia, nei Paesi Bassi e, in presenza di approcci diversi, tale calcolo può essere estremamente complesso. Erion Energy ha già sviluppato una prima bozza di modello, che al momento stiamo esaminando in Eucobat per capire come possa essere utilizzato a livello europeo.
Perché per EUCOBAT è importante essere presenti in tutti i Paesi?
EUCOBAT è al servizio dei suoi membri per tutto ciò che riguarda la conformità alla loro Responsabilità Estesa. Con l’entrata in vigore del Regolamento ha senso che tutti i Sistemi di gestione dei rifiuti di batterie, che sono soggetti senza scopo di lucro, siano anche membri di EUCOBAT. Ciò creerà una voce forte in tutti i tavoli di lavoro europei sul nuovo Regolamento per le Batterie.
Tra gli obiettivi posti dal nuovo Regolamento europeo c’è l’aumento progressivo dei tassi di riciclo dei materiali contenuti nelle batterie. È un target realizzabile in un’Europa che stenta ad arrivare agli obiettivi di raccolta?
In realtà sono due approcci diversi. Uno è legato alla raccolta delle batterie e agli obblighi per i Consorzi di Produttori. L’altro è collegato all’efficienza del riciclo e al recupero dei materiali. Il nuovo Regolamento trasferirà, dalla prossima estate, la responsabilità dai Sistemi Collettivi ai riciclatori che, in futuro, saranno chiamati a dar conto della loro efficienza e del recupero dei materiali. Ci sono già molte discussioni aperte in sede di Commissione su come calcolare questa responsabilità, ma ciò al momento non rientra nell’ambito di lavoro di Eucobat e dei suoi membri. È comunque una questione importante anche per i nostri associati, perché il risultato dell’efficienza del riciclo è correlata al calcolo dell’impronta di carbonio e ha, inoltre, anche un impatto sui prezzi dell’intera filiera. Tornando alla raccolta dei rifiuti di batterie, ricordo che si tratta di una parte della Responsabilità Estesa del Produttore che in futuro avrà un target di raccolta per le categorie batterie portatili e LMT. EUCOBAT e i suoi membri si impegnano per un ambiente migliore raccogliendo sempre più batterie usate e riciclandole in modo ecologico, tuttavia, al momento i nostri associati possono raccogliere solo quei rifiuti di batterie disponibili per la raccolta. Ecco perché EUCOBAT sostiene la raccomandazione del JRC della Commissione europea che punta a modernizzare la metodologia di calcolo degli obiettivi di raccolta per le batterie usate, passando dall’attuale metodo basato sul POM (Put on the Market) a quello incentrato sui rifiuti effettivamente “Disponibili per la raccolta” (AfC – Available for Collection).
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