Immagazzinare energia rinnovabile in un impianto costruito con le batterie al litio delle e-bike. Si può fare. Lo hanno dimostrato i risultati di Lions2Life, il progetto promosso da EIT Climate-KIC a cui Erion ha partecipato per 18 mesi (giugno 2020-dicembre 2021) insieme ad altri tre partner internazionali. L’innovativa idea, ispirata alla seconda fase della gerarchia europea dei rifiuti (il riutilizzo), è diventata realtà con l’installazione e l’attivazione dell’impianto pilota nell’eco-quartiere de “La Pinada” a Valencia. Un successo tecnologico che potrebbe conquistare il mercato. Erion ne ha parlato con Guillermo Sánchez, Direttore Tecnologico del Nanophotonics Technology Center dell’Università Politecnica di Valencia, coordinatrice del progetto.
Dopo 18 mesi di lavoro, quali novità introduce il progetto Lions2Life?
La novità principale è quella di aver reso reale il concetto di Second Life per le batterie delle e-bike: separando le singole celle dai moduli delle batterie, procedendo alla loro analisi individuale e, infine, costruendo l’impianto pilota di stoccaggio. Il lavoro è partito praticamente da zero.
L’idea iniziale del progetto era quella di sviluppare un business model immediatamente applicabile. Si può affermare di esserci riusciti?
Si può sicuramente affermarlo per quanto riguarda l’obiettivo del modello. Tuttavia, c’è ancora bisogno di automatizzare alcuni dei processi per raggiungere un livello di costi che permetta agli impianti costruiti con batterie usate di essere competitivi sul mercato.
Che cosa intende quando parla di automatizzare i processi?
L’automatizzazione si riferisce principalmente alle fasi meccaniche di smantellamento e separazione delle celle individuali. È necessario automatizzare il processo perché assemblare gli impianti manualmente è molto costoso, per non parlare della fase successiva, ovvero quella dell’analisi elettronica dello stato delle celle.
Come è stata gestita questa fase?
Abbiamo eseguito analisi individuali su ogni cella e, successivamente, le abbiamo caricate (una ad una!). Bisogna pensare su larga scala e sviluppare degli impianti che permettano di poter misurare tutte le celle allo stesso tempo. Solo così si raggiungerà la fattibilità economica del progetto.
Finora l’unico luogo alimentato con un impianto Lions2Life è quello de La Pinada Lab, hub di innovazione all’interno del quartiere sostenibile Barrio La Pinada di Valencia in cui è stato sperimentato il progetto pilota. Se le chiedessimo di immaginare future applicazioni della tecnologia, a quali luoghi penserebbe?
Credo che il mercato di riferimento sia quello di cui abbiamo parlato con gli installatori, ovvero coloro che commercializzano batterie per impianti di accumulo energia e per installazioni fotovoltaiche. La principale applicazione sarebbe quella per le case unifamiliari che utilizzano pannelli solari. Sono costruzioni già provviste di un’infrastruttura elettronica che consentirebbe di installare questi impianti in modo quasi immediato. Abbiamo inoltre aperto un dialogo con attori interessati a sviluppare prodotti di consumo (come lampade decorative) destinati a clienti già attenti al valore ecologico di queste soluzioni, all’economia circolare, agli acquisti a chilometro zero. Questo è sicuramente un possibile campo di applicazione del progetto.
Pensa che l’Europa sia già pronta, a livello tecnico e industriale, per creare impianti di stoccaggio dell’energia creati con le celle delle e-bike?
Come ho già accennato, per potersi dire pronti è necessario automatizzare i processi di produzione. Bisogna sviluppare un’industria che attualmente esiste in altri settori, ma non ancora in questo. Sono certo che nei prossimi mesi vedremo nascere nuovi progetti per lo sviluppo delle tecnologie necessarie alla realizzazione su larga scala di impianti come quello presentato da Lions2Life.
L’entrata in vigore del Nuovo Regolamento europeo sulle Batterie potrebbe aiutare Lions2Life a diventare un progetto sostenibile?
Non c’è dubbio che l’idea di sostenibilità che il Nuovo Regolamento tenterà di introdurre nel mercato delle batterie, anche quelle dei veicoli leggeri ovviamente, renderà percorribile la strada per soluzioni come quelle sviluppate da Lions2Life.
È ottimista su questa eventualità?
All’evento di presentazione di Lions2Life che si è tenuto qui a Valencia non c’era solo un ambiente di festa per la riuscita del progetto, ma soprattutto un grande interesse da parte degli installatori, degli attori del settore della mobilità sostenibile e di quelli del fotovoltaico. L’impianto pilota ha ricevuto l’attenzione di diversi enti locali che riconoscono il valore di questa soluzione per lo sviluppo dell’economia circolare nelle loro comunità. Possiamo dire che i potenziali beneficiari degli impianti sviluppati da Lions2Life sono pronti al cambiamento e chiedono che soluzioni così innovative e sostenibili arrivino presto sul mercato. Ora tocca a noi continuare lo sviluppo affinché ciò diventi realtà.
Leggi anche Batterie, nuovo Regolamento dell’Unione europea: “Risolverà alcuni problemi, ma ne creerà di nuovi”
Erion Energy – Consorzio no-profit gestione dei Rifiuti di Batterie – Via A. Scarsellini, 14 – 20161 Milano
P.IVA/C.F./Registro Imprese Milano 11277910961