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Castelli (CDCNPA) “All’estero più sensibilità, più centri di raccolta, meno burocrazia. Ma anche differenze nei calcoli”

Con Laura Castelli, presidente del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori, parliamo dei ritardi italiani nella raccolta di pile, delle iniziativa per rendere più capillari i punti di raccolta, di comunicazione e delle novità normative legate alla piena entrata in vigore del Regolamento batterie

Il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA), struttura nata per coordinare e ottimizzare le attività dei consorzi dei produttori, ha da poco presentato i risultati nazionali della raccolta differenziate di pile portatili. Ne sono emersi passi avanti rispetto agli anni precedenti ma anche criticità, in particolare sulla distanza che separa la prestazioni italiane da quelle di altri grandi paesi europei e dagli obiettivi UE. Ne abbiamo parlato con la presidente, Laura Castelli (direttore generale Erion Energy).

 

Nel 2024 il CDCNPA registra un aumento nella raccolta di pile portatili di circa 6 punti percentuali rispetto al 2023. Spiegate che questo aumento è dovuto anche allo sviluppo della rete di punti raccolta. Ci può dare qualche dettaglio?

Sia come Centro di coordinamento che come singoli consorzi negli ultimi anni abbiamo lavorato per provare ad aumentare la consapevolezza su quale sia il modo giusto per gestire il fine vita delle batterie: cosa ne faccio quando sono esauste? E continuiamo a farlo. Quest’anno, come ricordava, c’è stata una risposta particolarmente positiva nella crescita di punti di raccolta, che sono aumentati insieme alla quantità di pile raccolte: crediamo infatti fermamente che uno dei motivi per cui il cittadino non conferisca le pile nel posto giusto è proprio la mancanza di punti di raccolta di prossimità. Tanti di noi, me compresa, sono un po’ pigri: se posso portare le pile esauste in un punto di raccolta sotto casa è più facile che me ne ricordi, rispetto al doverle portare in un centro più lontano.

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Quali sono i soggetti che possono ospitare punti di raccolta?

La maggior parte dei punti di raccolta sono nella distribuzione, quindi chi vende pile: dal supermercato al tabaccaio, e qualsiasi altro soggetto che metta batterie sul mercato può ospitare una colonnina. Questo consente una micro raccolta potenzialmente molto capillare.

Esiste una mappatura delle colonnine per aiutarci a trovare il punto di raccolta più vicino?

Esiste. Il Centro di coordinamento ha creato un sito web, Raccogliamo più pile, dove si può inserire il proprio indirizzo ottenendo la geolocalizzazione del punto più vicino.

Per aumentare la raccolta delle pile esauste, ovviamente anche la comunicazione è importante. Ci può raccontare l’iniziativa del CDCNPA che ritiene più rilevante?

L’iniziativa più rilevante tra quelle che abbiamo realizzato? Mi verrebbe di rispondere “la prossima”…

Abbiamo infatti da poco presentato un videogioco – target: ragazze e ragazzi grandi delle scuole elementari, e poi medie e inizio delle superiori. Il protagonista è un robottino che per battere gli altri giocatori deve guadagnare punti ed evolvere, ad esempio acquistando un braccio bionico. Si guadagnano punti rispondendo alle domande sull’economia circolare o segnalando un punto di raccolta non ancora censito sul portale, ma anche conferendo correttamente le pile: stiamo addestrando l’intelligenza artificiale a riconoscere una mano che tiene pile e le butta in un punto di raccolta. I giocatori fotografano la propria mano che tiene due, tre, sette batterie e l’intelligenza artificiale legge questa immagine, conta le batterie e assegna un punteggio: se ho buttato sette pile in un punto di raccolta posso comprare il braccio bionico e magari vincere la gara con i miei amici.

Anche la segnalazione dei punti di raccolta è importante: abbiamo sempre problemi di aggiornamento, perché non sempre chi decide di esporre la colonnina per la raccolta lo segala sul sito. Insomma, anche in questo modo speriamo di riuscire ad aumentare il numero di punti per il conferimento a disposizione del cittadino.

Che percezione avete della sensibilità dei cittadini rispetto a raccolta e riciclo delle batterie?

Sappiamo che mediamente noi italiani raccogliamo poco più di 3 batterie esauste ogni 10 nuove che vengono vendute.

 

di Daniele Di Stefano

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