Giunto alla 26esima edizione, il Congresso Internazionale per il Riciclo delle Batterie (ICBR) riunisce la comunità internazionale di esperti e decisori dell’intera catena del valore del riciclo delle batterie, tra cui i produttori e i riciclatori di batterie, le organizzazioni di raccolta, i responsabili politici, i fornitori di materiali e servizi e molti altri…
La conferenza, una tre giorni dal 22 al 24 settembre, prevede tavole rotonde, mostre e presentazioni per discutere temi, processi e tecnologie innovative legate al settore.
Il ricco programma dell’evento affronta varie tematiche tra cui: requisiti di progettazione per le batterie portatili, l’impronta carbonica delle batterie industriali e per i veicoli elettrici, le tecnologie per recuperare litio e altri materiali contenuti nelle batterie esauste.
Della giornata di ieri, segnaliamo tra gli interventi quelli di Christophe Pillot di AVICENNE ENERGY, Francia e Thore Sekkenes di European Battery Alliance EBA250, i quali hanno mostrato una panoramica relativa al mercato attuale delle batterie ricaricabili e delineato i trend al 2030. Inoltre, hanno avviato una riflessione in merito alla volontà dei produttori di batterie, con base in Europa, di avere nelle loro vicinanze fabbriche produttrici di celle. Fa ben sperare il numero sempre crescente di tali progetti: 50 sono stati mappati proprio in Europa.
Un altro momento degno di nota è stato il commento relativo alla EU Battery Regulations. L’interrogativo sollevato durante la discussione riguardava l’effettivo incontro tra la normativa europea e i bisogni dell’industria, data anche la crescente necessità di ridurre gli impatti ambientali e sociali delle batterie considerandone l’intero ciclo di vita.
Inoltre, è stato presentato un progetto tedesco del Fraunhofer institut per lo smontaggio semiautomatico delle batterie delle auto elettriche, che ha posto l’attenzione sul bisogno di progettare le batterie in modo da favorirne lo smontaggio.
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