back

Il mondo delle batterie spiegato coi numeri

Domanda e produzione globale, impatti ambientali, tecnologie, impieghi. Qualche numero per raccontare il settore cruciale, e in forte evoluzione, delle batterie

Dalla transizione alle fonti rinnovabili, che richiede grandi capacità di accumulo, a quella verso la mobilità sostenibile, con il protagonismo degli accumulatori nei veicoli elettrici, le batterie sono uno dei fattori essenziali nel passaggio verso una società net zero. Lo sottolinea il Parlamento europeo: “Le batterie sono un elemento critico della transizione dell’UE verso un’energia pulita”.

Il nostro magazine sta seguendo l’evoluzione nelle norme, nella tecnologia, verso la circolarità e la sostenibilità – la produzione di batterie dipende fortemente dalle importazioni di materie prime critiche e in particolar modo quelle di cobalto, litio, nichel e manganese, dei metalli ad impatto ambientale e sociale molto elevato. Oggi arricchiamo il nostro racconto con qualche dato.

 

14        Secondo le stime a disposizione, l’Europarlamento ritiene che entro il 2030 la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e che il fabbisogno per l’UE potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale. Le previsioni dicono che entro lo stesso anno saranno almeno 30 milioni i veicoli elettrici a emissioni zero immessi sulle strade dell’UE. Secondo i dati riportati nella valutazione d’impatto della Commissione a sostegno della proposta del regolamento per le batterie, il totale delle batterie industriali (incluse quelle per ebike e veicoli elettrici) potrebbe passare dalle attuali 0,7 milioni di tonnellate a quasi 4,4 milioni di tonnellate nel 2035. Tra queste il ruolo preponderante sarà ricoperto dalle batterie per veicoli elettrici, i quali dovrebbero rappresentare circa l’87 % delle quote di mercato.

Leggi anche lo SPECIALE | Batterie

700        Il maggior ricorso alle batterie si tradurrà inoltre in una maggior quantità di rifiuti: si prevede che il numero di batterie al litio pronte per essere riciclate aumenterà di 700 volte tra il 2020 e il 2040.

1.900.000           Secondo Eurobat (Association of European Automotive and Industrial Battery Manufacturers) ogni anno in Europa vengono generati oltre 1,9 milioni di tonnellate di batterie usate. Quante se ne riciclano? I tassi di raccolta e riciclaggio, la resa del riciclaggio e gli impatti sull’ambiente e sulla salute dipendono dal tipo di batteria. I tassi di raccolta e riciclaggio più elevati si ottengono per le batterie al piombo-acido per autoveicoli (99%). Tra il 90% e il 100% del piombo di queste batterie viene recuperato. Molto più basso, invece, il tasso medio di raccolta delle batterie portatili: nel 2018 è stato raccolto e riciclato quasi il 48% delle batterie portatili vendute nell’UE. “Ciò significa – sottolinea l’Europarlamento – che si perdono grandi quantità di risorse preziose”. Circa 35 mila tonnellate di batterie portatili finiscono ogni anno nei rifiuti urbani (con possibile lisciviazione di sostanze pericolose).

Se mettiamo sotto la lente le batterie agli ioni di litio, scopriamo che i tassi di riciclo sono bassi e il riciclaggio è “tecnologicamente impegnativo e costoso”. Oggi nell’UE il litio delle batterie non viene quasi recuperato affatto “perché ritenuto non conveniente rispetto alle forniture primarie”. Il riciclaggio è invece finalizzato al recupero di cobalto, nichel e rame, considerati economicamente più preziosi. Le efficienze di riciclaggio sono stimate a circa il 95 % per il cobalto e il nichel e all’80 % per il rame. La grafite – sottolinea ancora l’Europarlamento – non viene recuperata. “Sebbene chiudere il più possibile i circuiti dei materiali aiuterebbe a ridurre i rischi di approvvigionamento di materie prime, all’interno dell’UE il volume dei metalli recuperati utilizzati nella produzione di batterie è attualmente basso”: solo il 12 % dell’alluminio, il 22 % del cobalto, l’8 % del manganese e il 16 % del nichel utilizzato nell’UE per le batterie viene riciclato.

A fine 2020 la Commissione europea ha ufficialmente presentato la proposta di un nuovo Regolamento per disciplinare la produzione, l’uso e il riciclaggio delle pile e delle batterie sul territorio europeo. Tra le novità del provvedimento, che sostituirebbe la direttiva sulle batterie del 2006, livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per il 2030 e il 2035: 2 % di cobalto, 85 % di piombo, 4 % di litio e 4 % di nichel a partire dal 1° gennaio 2030, aumentando al 20 % di cobalto, 10 % di litio e 12 % di nichel da 1° gennaio 2035, invariata la quota per il piombo; aumento degli obiettivi di tasso di raccolta per i rifiuti di batterie portatili, escluse le batterie di scarto dei mezzi di trasporto leggeri: 65% entro la fine del 2025, in aumento al 70% entro la fine del 2030. Per quanto riguarda il riciclaggio delle batterie al piombo, gli obiettivi verrebbero fissati al 75% in peso medio dei LAB entro il 2025, in aumento all’80% entro il 2030. Nuovi obiettivi per le batterie al litio: 65% entro il 2025, 70% entro il 2030. La proposta di regolamento prevede anche obiettivi specifici di recupero dei materiali, vale a dire il 90% per cobalto, rame, piombo e nichel e il 35% per il litio, da raggiungere entro la fine del 2025. Entro il 2030, i livelli di recupero dovrebbero raggiungere il 95% per il cobalto, rame, piombo e nichel e 70 % per il litio. L’Europarlamento, con la relazione della commissione ENVI, approvata il 10 febbraio 2022, mira rendere ancora più ambiziosa la proposta: la relazione fissa obiettivi di raccolta più rigorosi, sia per le batterie portatili (il 70% dal 2025, rispetto al 65% della proposta originaria della Commissione europea; e l’80% dal 2030 invece del 70%) che per quelle impiegate nei mezzi da trasporto leggeri (75% nel 2025 e 85% nel 2030).

72%       La quota di capacità globale di accumulo fornita dalle batterie ricaricabili al piombo. Le batterie ricaricabili possono essere di diversi tipo: al piombo, agli ioni di litio, al nichel-metallo idruro e al nichel-cadmio. Quelle al piombo (LAB) sono le più diffuse: nel 2018 hanno fornito circa il 72% della capacità globale delle batterie ricaricabili (in GWh). Secondo alcune stime riportate in un briefing del Parlamento europeo, le tecnologie piombo-acido prevarrebbero ancora in termini di volume fino al 2025. I principali impieghi di questo tipo di batterie sono le applicazioni automobilistiche (circa il 65% della domanda globale), le applicazioni industriali mobili (come carrelli elevatori) e nell’accumulo stazionario.

Leggi anche: Ecodesign the future, al via il corso dedicato alle batterie. Le riflessioni dell’evento di apertura

 

di Redazione EconomiaCircolare.com

 

Continua a leggere su Economiacircolare.com iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato sulle novità!

SOLUZIONI PER PIATTAFORME DI COMMERCIO ELETTRONICO